I plessi dell’istituto
Il plesso "Ruggiero Bonghi" (vedilo su Google Maps) è il plesso centrale dell'Istituto. Ospita la scuola media ed è la sede dell'ufficio del Dirigente scolastico nonché della segreteria. La scuola, che si trova in via Vesuvio e a pochi passi dagli altri due plessi, ha attivo anche l'insegnamento di strumento musicale.
Ruggiero Bonghi: uomo di lettere e di politica
L'intitolazione della scuola rende omaggio alla memoria di Ruggiero Bonghi, uomo politico e letterato nato a Napoli nel 1826 . Amico di Rosmini e Manzoni, si dedicò a molte attività culturali, fu collaboratore di vari giornali, brillante conferenziere, autore di opere filosofiche, storiche e letterarie.
Nel 1859 ebbe da Cavour la cattedra di filosofia che aveva invece rifiutato dall'Austria. Deputato dal 1860 al 1892, professore nelle università di Milano, Roma e Firenze, direttore della Perseveranza dal 1866, fondatore della Cultura, collaboratore della Nuova Antologia e del Politecnico, fu certamente uno dei maggiori pubblicisti e parlamentari del periodo immediatamente successivo all'unificazione d'Italia. Nel 1874 fu anche ministro della Pubblica Istruzione nel governo Minghetti. Come ministro promosse numerose e importanti riforme e fondò a Roma la Biblioteca Vittorio Emanuele.
Tra le sue opere si ricordano: I ritratti contemporanei, Le Stresiane, Perché la letteratura italiana non sia popolare in Italia. A questo ultimo volume, risalente al 1856, è legata la sua fama di scrittore: il libro metteva in discussione il linguaggio troppo accademico dei letterati italiani.
Ruggiero Bonghi finì la sua esistenza a Torre del Greco nel 1895.
Il plesso "Quattro giornate" si trova all'ingresso del Rione Luzzatti, in via Marino Freccia. È costituito da un unico grande complesso comprendente scuola primaria (vedila su Google Maps) e scuola dell'infanzia (vedila su Google Maps), ospitate in due strutture diverse ed indipendenti. Entrambe sono caratterizzate da ampi e luminosi ambienti destinati alla didattica.
Medaglia d'oro al valor militare
Il plesso prende il nome dalle lotte della popolazione per liberare Napoli dall'occupazione tedesca alla fine della seconda guerra mondiale. Nella città, gravemente danneggiata dai bombardamenti, i napoletani si batterono dal 25 al 28 settembre del 1943 contro i tedeschi. Negli scontri persero la vita molti napoletani, ma il loro sacrificio non fu inutile. Per il grande coraggio mostrato dalla sua popolazione, Napoli è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Con un superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un'impari lotta col secolare nemico offriva alla patria nelle quattro giornate di fine settembre 1945, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti gli italiani la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della patria".
Medaglie d'oro furono conferita anche alla memoria di quattro partigiani caduti nelle lotte svoltesi durante le quattro giornate: Gennaro Capuozzi di anni 12, Filippo Illuminato di anni 13, Pasquale Formisano di anni 17 e Mario Menichini di anni 19.
Il plesso "Ascarelli" si trova, nell'omonimo quartiere, in via Gaetano Bruno (vedilo su Google Maps).
Vi funzionano classi di scuola primaria che possono fruire di ampi spazi per le attività didattiche.
Come pochi altri, il plesso fu edificato per essere destinato all'uso scolastico e quindi dotato di servizi e infrastrutture specificamente concepite per questa finalità.
Il plesso "Ascarelli" si trova, nell'omonimo quartiere, in via Gaetano Bruno.
Vi funzionano classi di scuola primaria che possono fruire di ampi spazi per le attività didattiche.
Come pochi altri, il plesso fu edificato per essere destinato all'uso scolastico e quindi dotato di servizi e infrastrutture specificamente concepite per questa finalità.
Tenendo conto delle esigenze delle famiglie e rispettando la volontà dei genitori nell’assegnazione alle classi di fratelli o sorelle, il Consiglio d’Istituto ha deliberato i criteri d’individuazione della platea del plesso come segue:
1) Residenti negli isolati da 1 a 30 Rione Ascarelli, via Pascone e adiacenti;
2) Presenza di fratelli/sorelle frequentanti il plesso Ascarelli;
3) In caso di esigenze particolari o di esubero si convocherà il Consiglio d'Istituto per l’eventuale delibera di nuovo criterio di assegnazione.
Ascarelli: l'uomo del calcio napoletano
Il nome Ascarelli, sia della scuola che del Rione, è legato alla storia della squadra del Napoli.
All'inizio del 1905 nasce il primo club di calcio del Napoli, il Naples Football Club. I calciatori indossano casacche a strisce blu e celeste e giocano sul campetto di via Campagna. I maestri del calcio sono inglesi e proprio con una di queste formazioni il Naples riscuote il primo risultato prestigioso facendo incassare tre palle goal a una squadra formata dai marinai della nave inglese "Arabik" ormeggiata nel porto.
La vittoria fa guadagnare ai giocatori del Naples l'invito a partecipare alla coppa Lipton, torneo organizzato dall'omonimo industriale del the in Sicilia. Il Naples conquista il trofeo in argento battendo il Palermo per due reti a uno.
Nel 1911, alcuni soci del Naples decidono di fondare un'altra squadra: l'Unione Sportiva Internazionale. È la seconda formazione calcistica della città e gioca presso le Terme di Agnano. L'avventura dura fino alla stagione 1914/15: l'ultima prima della guerra, dalla quale molti giocatori di entrambe le squadre non avrebbero fatto ritorno.
Terminato il conflitto mondiale, alla fine del 1921 Naples e Internazionale si uniscono e nasce l'Internaples: maglietta azzurra con bordini celesti i nuovi colori sociali. Alla presidenza della nuova Associazione sportiva viene chiamato l'ingegner Giorgio Ascarelli.
Ascarelli si da subito da fare: scopre e valorizza giocatori di talento come Attila Sallustro; assume come allenatore Carcano (un mostro sacro del calcio); riesce a far valere il diritto della sua squadra a giocare all'Arenaccia; cambia, nella stagione 1925/26, il nome da Internaples in Associazione Calcio Napoli (oggi S.S.C. Napoli). Ormai il Napoli è una vera squadra di calcio e Ascarelli la guida fino al 1936 quando lo sostituisce nella carica di presidente l'armatore Achille Lauro.